Critica dell’apparente e critica apparente. Simplicio interprete di Parmenide nel Commentario al De Caelo di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi, traduzione e commentario, 2017
By: Licciardi, Ivan Adriano
Title Critica dell’apparente e critica apparente. Simplicio interprete di Parmenide nel Commentario al De Caelo di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi, traduzione e commentario
Type Monograph
Language Italian
Date 2017
Publication Place Sankt Augustin
Publisher Academia Verlag
Series Symbolon
Volume 44
Categories no categories
Author(s) Licciardi, Ivan Adriano
Editor(s)
Translator(s)
Nell'opera di Simplicio l'esegesi non può essere separata dalla filosofia neoplatonica presa nel suo senso più ampio: ciò che egli ci propone non è soltanto una interpretazione complessiva del reale a partire da premesse platonico-aristoteliche, ma anche una Weltanschauung che è, o ritiene di essere, quella degli Elleni, e che trova la sua espressione più completa nell'accordo, µ , tra le filosofie di Aristotele, di Platone e dei Preplatonici e le antiche tradizioni teologiche. Questo libro di Ivan Adriano Licciardi, che completa felicemente la sua opera precedente, persegue del tutto opportunamente questa linea di ricerca e arricchisce la nostra visione su Simplicio filosofo, che cita e interpreta Parmenide. Questo libro mostra, attraverso una lettura minuziosa dei passi interessati del Commentario al De Caelo, che, secondo l'esegesi del filosofo neoplatonico, il vecchio filosofo di Elea - come altri filosofi che rappresentano la - anticipa Platone e, nella prospettiva della µ , anche Aristotele, nella misura in cui Parmenide concepì una ontologia dualista, che ingloba tanto il mondo dell'essere - uno quanto il mondo del divenire - molteplice, e nella quale la verità del mondo intelligibile conferisce uno statuto apparente al mondo sensibile'.

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Parmenide tràdito, Parmenide tradìto nel Commentario di Simplicio alla Fisica di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi in greco, traduzione e commentario, 2016
By: Licciardi, Ivan Adriano
Title Parmenide tràdito, Parmenide tradìto nel Commentario di Simplicio alla Fisica di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi in greco, traduzione e commentario
Type Monograph
Language Italian
Date 2016
Publication Place Sankt Augustin
Publisher Academia Verlag
Series Symbolon
Volume 42
Categories no categories
Author(s) Licciardi, Ivan Adriano
Editor(s)
Translator(s)
Questo libro di Ivan Adriano Licciardi su Parmenide nel Commento alla Fisica di Simplicio colma una vistosa e per certi aspetti paradossale lacuna negli studi sul Neoplatonismo: sebbene Simplicio (VI sec. d.C.) rappresenti una delle fonti più importanti per la ricostruzione del poema di Parmenide (costituisce l'unico testimone dei celebri frr. 6 e 8), manca a tutt'oggi uno studio approfondito dedicato alla sua interpretazione della figura di Parmenide e in generale della filosofia eleatica. Il lavoro di Licciardi, accurato dal punto di vista filologico, ben documentato sotto l'aspetto storiografico e dotato di acume filosofico, costituisce dunque un contributo prezioso, e per più di un aspetto seminale, su un nodo strategico della trasmissione e della ricezione del pensiero di Parmenide. L'ipotesi interpretativa che regge l'impianto storiografico di questo studio è che il Parmenide tràdito di Simplicio sia contemporaneamente un Parmenide tradìto. In effetti, Simplicio si impegna a promuovere un'immagine di Parmenide che risulti omogenea alla strategia concordista che attraversa una larga parte del tardo neoplatoni-smo pagano. La sostanziale convergenza tra Platone e Aristotele viene estesa da Simplicio anche a Parmenide, al quale egli attribuisce un'attitudine filosofica che anticipa il bi-mondismo formu-lato da Platone. Come già prima di lui aveva fatto Plutarco di Cheronea, anche Simplicio attri-buisce a Parmenide la formulazione dell'opposizione 'platonica' tra intelligibile e sensibile; sul-le orme di Plotino Simplicio interpreta il monismo ontologico di Parmenide, ossia la concezione dell'essere-uno, come una prefigurazione della seconda 'ipotesi' dell'esercizio del Parmenide platonico, dove vengono esaminate le conseguenze a partire dall'uno che è. Del resto la stessa critica che Aristotele muove a Parmenide e all'Eleatismo viene fortemente indebolita da Simplicio, che la piega alle esigenze della sua attitudine concordista. Il risultato di una simile operazione è, come spiega bene Licciardi, che il Parmenide di Simplicio non è né quello storico, né quello 'platonico', ossia quello messo in scena nel Parmenide, e neppure quello 'aristotelico', cioè quello contenuto nel I libro della Fisica. [Franco Ferrari]

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Critica dell’apparente e critica apparente. Simplicio interprete di Parmenide nel Commentario al De Caelo di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi, traduzione e commentario, 2017
By: Licciardi, Ivan Adriano
Title Critica dell’apparente e critica apparente. Simplicio interprete di Parmenide nel Commentario al De Caelo di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi, traduzione e commentario
Type Monograph
Language Italian
Date 2017
Publication Place Sankt Augustin
Publisher Academia Verlag
Series Symbolon
Volume 44
Categories no categories
Author(s) Licciardi, Ivan Adriano
Editor(s)
Translator(s)
Nell'opera di Simplicio l'esegesi non può essere separata dalla filosofia neoplatonica presa nel suo senso più ampio: ciò che egli ci propone non è soltanto una interpretazione complessiva del reale a partire da premesse platonico-aristoteliche, ma anche una Weltanschauung che è, o ritiene di essere, quella degli Elleni, e che trova la sua espressione più completa nell'accordo, µ , tra le filosofie di Aristotele, di Platone e dei Preplatonici e le antiche tradizioni teologiche. Questo libro di Ivan Adriano Licciardi, che completa felicemente la sua opera precedente, persegue del tutto opportunamente questa linea di ricerca e arricchisce la nostra visione su Simplicio filosofo, che cita e interpreta Parmenide. Questo libro mostra, attraverso una lettura minuziosa dei passi interessati del Commentario al De Caelo, che, secondo l'esegesi del filosofo neoplatonico, il vecchio filosofo di Elea - come altri filosofi che rappresentano la - anticipa Platone e, nella prospettiva della µ , anche Aristotele, nella misura in cui Parmenide concepì una ontologia dualista, che ingloba tanto il mondo dell'essere - uno quanto il mondo del divenire - molteplice, e nella quale la verità del mondo intelligibile conferisce uno statuto apparente al mondo sensibile'.

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Parmenide tràdito, Parmenide tradìto nel Commentario di Simplicio alla Fisica di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi in greco, traduzione e commentario, 2016
By: Licciardi, Ivan Adriano
Title Parmenide tràdito, Parmenide tradìto nel Commentario di Simplicio alla Fisica di Aristotele. Saggio introduttivo, raccolta dei testi in greco, traduzione e commentario
Type Monograph
Language Italian
Date 2016
Publication Place Sankt Augustin
Publisher Academia Verlag
Series Symbolon
Volume 42
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Author(s) Licciardi, Ivan Adriano
Editor(s)
Translator(s)
Questo libro di Ivan Adriano Licciardi su Parmenide nel Commento alla Fisica di Simplicio colma una vistosa e per certi aspetti paradossale lacuna negli studi sul Neoplatonismo: sebbene Simplicio (VI sec. d.C.) rappresenti una delle fonti più importanti per la ricostruzione del poema di Parmenide (costituisce l'unico testimone dei celebri frr. 6 e 8), manca a tutt'oggi uno studio approfondito dedicato alla sua interpretazione della figura di Parmenide e in generale della filosofia eleatica.
Il lavoro di Licciardi, accurato dal punto di vista filologico, ben documentato sotto l'aspetto storiografico e dotato di acume filosofico, costituisce dunque un contributo prezioso, e per più di un aspetto seminale, su un nodo strategico della trasmissione e della ricezione del pensiero di Parmenide. L'ipotesi interpretativa che regge l'impianto storiografico di questo studio è che il Parmenide tràdito di Simplicio sia contemporaneamente un Parmenide tradìto. In effetti, Simplicio si impegna a promuovere un'immagine di Parmenide che risulti omogenea alla strategia concordista che attraversa una larga parte del tardo neoplatoni-smo pagano. La sostanziale convergenza tra Platone e Aristotele viene estesa da Simplicio anche a Parmenide, al quale egli attribuisce un'attitudine filosofica che anticipa il bi-mondismo formu-lato da Platone. Come già prima di lui aveva fatto Plutarco di Cheronea, anche Simplicio attri-buisce a Parmenide la formulazione dell'opposizione 'platonica' tra intelligibile e sensibile; sul-le orme di Plotino Simplicio interpreta il monismo ontologico di Parmenide, ossia la concezione dell'essere-uno, come una prefigurazione della seconda 'ipotesi' dell'esercizio del Parmenide platonico, dove vengono esaminate le conseguenze a partire dall'uno che è. Del resto la stessa critica che Aristotele muove a Parmenide e all'Eleatismo viene fortemente indebolita da Simplicio, che la piega alle esigenze della sua attitudine concordista. Il risultato di una simile operazione è, come spiega bene Licciardi, che il Parmenide di Simplicio non è né quello storico, né quello 'platonico', ossia quello messo in scena nel Parmenide, e neppure quello 'aristotelico', cioè quello contenuto nel I libro della Fisica. [Franco Ferrari]

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